venerdì 20 luglio 2007

Fumetti, la Marvel uccide un mito

Sessantasei anni di vita su carta e 210 milioni di copie diffuse in 75 PaesiUn successo dovuto all'umanità del personaggio, più evidente rispetto ad altri "colleghi".
In edicola il numero che racconta la fine dell'eroe nato nel 1941. Polemica e disperazione tra i fan. Ma non è escluso un ritorno.
NEW YORK - Il mito muore all'alba dei 66 anni. Captain America soccombe per mano di un cecchino mentre esce da un immaginario palazzo di giustizia. Finisce così la vita dell'eroe a stelle e strisce dei fumetti della Marvel Entertainment, creato dalla matita di Joe Simon e Jack Kirby durante la seconda guerra mondiale, quando anche gli artisti si schieravano contro la malvagità della guerra e cercavano icone da contrapporre ad Adolf Hitler. E Captain America è stato proprio questo, con quel suo modo di incarnare il patriottismo americano. La citazione più recente: il pupazzo del supereroe è l'ultima cosa cara (ma perderà anche quella) che resta nelle mani del figlio di Will Smith nel film di Gabriele Muccino The Pursuit of Happiness.
"E' un pessimo momento per farlo morire. Proprio ora che ne abbiamo più bisogno": queste le parole di Joe Simon, che nel 1941 insieme a Jack Kirby ideò il personaggio. Captain America se ne va mentre gli Stati Uniti sono in difficoltà su teatri di guerra e questa, secondo il suo creatore, potrebbe essere una scelta sbagliata. L'eroe americano per eccellenza era figlio di una mutazione genetica subita da Steve Rogers, ragazzo del Lower East Side di New York, offertosi volontario per testare il "serum del super soldato".
Lunga la militanza di Captain America al servizio del bene: sessantasei anni di vita su carta e 210 milioni di copie e avventure lette in 75 paesi. Parte di questo strepitoso successo è dovuta alla sua umanità, più evidente e palpabile rispetto ad altri supereroi. Il personaggio non possedeva infatti poteri soprannaturali, ma capacità umane spinte al massimo e, ovviamente, un immancabile scudo a stars&stripes.
Intervistato dal New York Daily News, Joe Quesada, un responsabile della Marvel, ha dichiarato che una futura resurrezione del capitano statunitense non è da escludere, ma neppure imminente. Non è infatti raro che la Marvel faccia morire alcuni suoi eroi per poi restituirli, a sorpresa, alla vita. Fece storia il caso di Superman, che nel 1993 fu soppresso dalla DC Comics, rivale della Marvel, ma ricomparve nelle edicole già l'anno successivo. I precedenti fanno sperare i fan. Che in America e altrove, non si danno pace dopo la perdita del loro capitano.

da La Repubblica

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